Gillo Dorfles nasce a Trieste il 12 aprile 1910. Vive e attraversa tutto il Novecento. È tra i più luminosi intellettuali del panorama culturale italiano. Dopo una laurea in medicina, con specializzazione in psichiatria, rimasta nel cassetto, diventa, negli anni, critico e filosofo d’arte oltre che professore universitario di estetica.
Ha insegnato nelle Università di Milano, di Firenze, di Cagliari e di Trieste; numerose le lectio magistralis in istituzioni e accademie nazionali e internazionali. Segue con passione la storia e l’evoluzione dell’arte non solo come critico e studioso, ma anche come attore e protagonista.
È intensa, originale e prolifica la sua produzione pittorica. Dorfles è interessato e attratto sia dall’aspetto conoscitivo e intellettuale dell’arte, sia da quello pragmatico, materico e operativo. Nel corso della sua lunga carriera rivede, mutando anche radicalmente, i riferimenti stilistici e i presupposti teorici a cui le sue opere si ispirano. Dipinge sia per divertimento personale sia per sperimentare nuove e audaci soluzioni formali. Ampio il consenso di critica e di pubblico. Tenace sostenitore degli artisti italiani, intrattiene relazioni culturali e di amicizia con personalità di fama internazionale.
Nel 1948 fonda – con Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari e molti altri intellettuali dell’epoca - il Movimento Arte Concreta (MAC) che promuove l’arte non figurativa. Il MAC sostiene un astrattismo ‘concreto’ e geometrico, svincolato da qualsiasi tensione imitativa e lontano da ogni finalità lirica. Tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Cinquanta partecipa a numerose mostre del MAC, in Italia e all’estero. Espone nel 1949 alla Libreria Salto di Milano. A partire dal 1950 partecipa a parecchie collettive, tra cui la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano, l’esposizione itinerante in Cile e Argentina del 1952 e la grande mostra Esperimenti di sintesi delle arti, svoltasi nel 1955 alla Galleria del Fiore di Milano.
Nel dicembre del 2011 espone al Museo di Arte Moderna e Contemporanea (Mart) di Rovereto.
Energico, instancabile scrittore e saggista, scrive oltre 30 volumi. Usa un linguaggio semplice e immediato: sostiene che l’uso di parole altisonanti e criptiche, da parte di molti intellettuali, è sintomo di mancanza di chiarezza e di idee.
Tra le sue opere Il divenire delle arti (1959), Nuovi riti nuovi miti (1965), Le oscillazioni del gusto (1970), Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto (1972), L’intervallo perduto (2006), Horror Pleni, La (in)civiltà del rumore (2008) – nella quale analizza l’influenza delle ‘scorie massmediatiche’ sulle attività culturali –, Conformisti (2009) e Fatti e Fattoidi (2009).
Sempre nel 2009 pubblica Arte e comunicazione, dove parla anche di cinema, di fotografia e di architettura. Nel marzo del 2010 pubblica Irritazioni - Un’analisi del costume contemporaneo. In questo scritto Dorfles confessa, con sottile ironia, la sua inconciliabilità con la contemporaneità, pervasa dall’iperconsumismo, che beffeggia e che critica in modo sarcastico.
Numerose le monografie su artisti e pittori fondanti nella storia dell’arte, tra cui Hieronymus Bosch, Albrecht Dürer e Antonio Scialoja.
Pubblica due volumi dedicati all’architettura: Barocco nell’architettura moderna (1951) e L’architettura moderna (1956). Nel 1963 scrive il suo famoso saggio sul disegno industriale: Il disegno industriale e la sua estetica. Si interessa di editoria: nel 1995 contribuisce alla stesura del Manifesto dell’antilibro, presentato ad Acquasanta in provincia di Genova.
Dorfles sostiene e crede nella natura artistica dell’editoria di qualità e riconosce il ruolo del lettore come artista. Nel settembre del 2010, Comunicarte Edizioni pubblica 99+1 risposte: un’intervista ‘lunga un secolo’ attraverso la quale Dorfles ripercorre la sua lunga e intensa vita, ricordando alcuni incontri d’eccezione: da Italo Svevo a Andy Warhol, da Leo Castelli a Leonor Fini.
Numerose la onorificenze ricevute. Si ricordano il Compasso d’Oro assegnato dall’Associazione per il Design Industriale (ADI), la Medaglia d’Oro della Triennale, il Premio della Critica Internazionale di Girona, Franklin J. Matchette Prize for Aesthetics.
È Accademico Onorario di Brera, membro dell’Accademia del Disegno di Città del Messico, Fellow della World Academy of Art and Science, Dottore honoris causa del Politecnico di Milano e dell’Università Autonoma di Città del Messico.
È stato insignito dell’Ambrogino d’Oro dalla città di Milano, del Grifo d’Oro di Genova e del San Giusto d’Oro di Trieste. Nell’aprile 2007, l’Università di Palermo, gli conferisce la laurea honoris causa in Architettura.
La straordinaria operosità e l’arguta curiosità intellettuale che lo caratterizzano rendono Gillo Dorfles un riferimento autorevole, oltre che un pilastro portante sia della cultura italiana sia di quella europea ed internazionale.