Biografia

Gillo Dorfles

Stefano Solimani nasce nel 1953. Fin dall’infanzia dimostra un evidente talento artistico e già all’età di quattordici anni, nel 1967, organizza la sua prima personale all’ Hotel City di Senigallia. Comincia a partecipare a concorsi di pittura e sempre nel ’67 consegue la medaglia d’argento al Premio Mostra della Vallesina. Sono gli anni della preminente influenza citarista e verista. Dipinge nature morte e paesaggi ispirandosi a ai grandi Moranti, Sironi, De Chirico, Lilloni; arrivano premi prestigiosi: Avis Città di Jesi del ’69, X Mostra della Vallesina del ’70, Arte Sacra del ’71, Urbs Salvia del ’72, Gentile da Fabriano del ’73.

 

Nel 1976 tiene la seconda mostra personale alla Galleria Le Logge d’Assisi. Nel 1977, invitato al XX Festival dei Due Mondi di Spoleto, espone a palazzo Pila. È di questo periodo la comparsa della figura umana nelle sue opere, figure inserite in un contesto paesaggistico dai toni profondamente simbolici ed evocativi. Questo lavoro lo porta nel 1980 a vincere il Premio Arte Sacra Marche. Accantonata per un po’ la pittura, si dedica, dal 1981 al 1985, al basso rilievo: sua di questo periodo è tutta la medaglistica commemorativa dell’Accademia Medica del Piceno. Nel 1987 con il ritorno alla pittura organizza una personale alla Galleria il Quadrato di Roma. Nel 1988 è di nuovo a Spoleto a Palazzo Accajani.

 

Ormai la figura femminile domina nelle sue opere così come il realismo. Sotto l’influenza dei movimenti estetici statunitensi lentamente prende forma un’idea di iperrealismo, ma spogliato d’ogni riferimento ambientale, inserito anzi in un contesto bidimensionale ed astratto. Nell’artista si fa forte l’idea di un nuovo Rinascimento dell’arte e negli anni ’90 giungono premi prestigiosi come il Lorenzo Lotto, il Carlo Crivelli, il Remo Brindisi, il Truentum e tanti altri. Invitato dal Comune di Roma nel 2001 espone alla Torretta Valadier e, sempre nello stesso anno, è presente a Montecarlo all’Hotel Sport d’Hiver. Espone nel 2002 alla Biennale d’Arte di Roma presso le sale del Bramante. Sempre nel 2002, protagonista al Premio Arte Mondatori espone al Palazzo della Permanente di Milano. Nel 2003 è di nuovo a Roma presso la Galleria l’ Angelo Azzurro, poi a Cremona e Catania. Nel 2004 è a Piacenza, a Bologna e, a fine dell’anno espone a Gent, in Belgio, con grande successo. Nel 2005 è ancora a Milano al Palazzo della Permanente e a Brescia alla Fiera Internazionale d’ Arte Sacra. Numerose le pubblicazioni sia su riviste, che su dizionari e cataloghi dove figurano le sue opere: ultima di queste la presenza nel libro “I Giudizi di Sgarbi” edito dalla Giorgio Mondatori. Partecipa come protagonista in numerose trasmissioni televisive di arte e cultura e le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private sia in Italia che all’Estero.

 

L’arte di Stefano Solimani è attualmente rivolta ad una ricerca estetica basata sulla contemporanea coesistenza concettuale di realismo e astrattismo onirico. Tutto questo lo porta nel corso del 2007 a fondare ufficialmente un nuovo movimento artistico col nome di “Iperestetismo”: padre quindi di una corrente che si prefigge l’idea di un nuovo modo di fare arte spogliato di tecnicismi e sperimentazioni vuote, ma tutto teso a rimpossessarsi dell’armonia estetica e della bellezza come fine di salvezza. Nel 2008 vince il primo premio assoluto e il primo premio di pittura alla seconda edizione del Premio Internazionale Arcaista a Tarquinia, espone a Pechino nel Palazzo Imperiale della Città Proibita e torna a Milano al Palazzo della Permanente.

 

Nel 2009 invitato a San Pietroburgo espone presso la storica Galleria Arka di fronte al Museo dell Hermitage, viene premiato alla carriera a Tarquinia alla terza edizione del Premio Internazionale Arcaista, espone a Caserta presso la Reggia e pubblica come co-autore con la casa editrice Mondadori il libro “Il Teorema dell’Arte” con prefazione di Vittorio Sgarbi e Paolo Levi. Nel 2010 su invito di Vittorio Sgarbi partecipa prima al Premio “L’Arciere” a Sant’Antioco e poi per la terza volta nella carriera è a Spoleto in una collettiva a Palazzo Pianciani nell’ambito del Festival dei due Mondi. Invitato sempre dal Prof. Vittorio Sgarbi alla 54^ Biennale di Venezia, espone al padiglione Italia e tiene una personale, come evento collaterale della Biennale, a Palazzo Grimani a Venezia. E' inserito nel libro di Vittorio Sgarbi "L'ombra del Divino nell'arte contemporanea". Partecipa al 54^ Festival dei Due Mondi di Spoleto, esponendo a Villa Redenta.

 

 

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