Maria D’orange, eclettica artista contemporanea, di nobili origini, appartenente alla Famiglia Reale dei D’Orange, mantiene un grande riserbo, sul proprio percorso esistenziale e artistico. L’indole riservata, la porta a raccontare soltanto l’essenziale su se stessa e i suoi trascorsi, lasciando spazio alle emozioni e interpretazioni, scaturite dalle sue creazioni e rivolte ai fruitori di esse.
Il cammino nel mondo dell’arte inizia in tenera età, a cinque anni. Dotata di innato talento, con passione e impegno ha compiuto interessanti ed innovative ricerche sperimentali, racchiuse nel progetto, da lei ideato, definito “Il Nuovo Progetto Pittorico Satellitare” con una teoria, molto originale e unica nel suo genere. Maria D’orange ha compiuto un attento e accurato studio sulla scienza satellitare, con una rappresentazione, precisa, dettagliata e assolutamente analitica, delle carte geografiche.
Utilizza quarantasei diverse tecniche di lavorazione, modificando radicalmente gli schemi tradizionali, che prevedono il metodo di pittura dal basso verso l’alto e studia una speciale forma pittorica, che chiama “Arte Satellitare” con la quale dipinge, come se virtualmente captasse le immagini, proiettate dai satelliti.
La D’Orange concepisce l’arte come il sublime prolungamento della creazione di Dio, per esternare l’anima dell’artista e spiega “L’arte è la longa manus del Pensiero Divino, che si concretizza attraverso essa. L’opera d’arte ha una sorta di vocazione intrinseca, intesa, non soltanto come semplice messaggio esistenziale, ma come finestra sulla realtà, capace di trasformare il metodo ordinario, di concepire le cose. Sfida l’osservatore ad una partecipazione intensa e lo coinvolge, ad un confronto con l’assoluto e con l’elemento religioso, radicato in essa e guidato dal Divino”.