Maestro Ronca quando e' nata la passione per l'arte e la ceramica?
L.R. Posso dire che già dalla giovane età ero molto attratto ed appassionato dall'arte, in generale. In particolare, a 7 anni, ho avuto il primo approccio con la ceramica vietrese, perché ho potuto conoscerne da vicino la tipica lavorazione, tramite un vicino di casa, che faceva il tornitore. Aveva un vecchio tornio a pedale, mi incuriosiva molto osservare questo artigiano dell'epoca e mi interessava carpirne i metodi e le tecniche, nonostante fossi così giovane. Evidentemente avevo già una propensione e una predisposizione innate.
Qualche riflessione sull'antica tradizione ceramica di Vietri, da esperto conoscitore.
L.R. La ceramica di Vietri vanta una tradizione secolare, tramandata con cura e dedizione. L'artigianato ceramico è da sempre uno degli elementi trainanti dell'economia del posto. La testimonianza scritta più antica, risale al XV secolo, quando venivano prodotte semplici langelle di terracotta. La fortunata collocazione territoriale di Vietri, posto sul mare e al centro del commercio tirrenico, favorisce lo sviluppo e l'incremento dei laboratori di ceramica locali. Ancora oggi il fulgore della ceramica vietrese è in ascesa. Infatti, è il prodotto artigianale, della provincia di Salerno, più conosciuto ed esportato all'estero. Il segreto di questo grande successo è, senza dubbio, nella materia e nei colori utilizzati, che riprendono i toni del sole, del mare, della terra, ma anche nel saper custodire ed applicare i dettami della tradizione, continuando ad aggiornarsi, sulle ultime tendenze del moderno design e dell'arredo contemporaneo.
Maestro Ronca, quali sono le teorie e gli insegnamenti, a cui si ispira?
L.R. Certamente le dottrine di Freud hanno un ruolo fondamentale, nella mia ricerca ed evoluzione stilistica. Infatti, le mie creazioni in ceramica sono una sorta di trasposizione, rivisitata in chiave artistica, delle teorie, che concepiscono l'uomo in posizione di assoluta centralità, all'interno dello spazio cosmico circostante. Freud rimette l'uomo al centro dell'universo e ne evidenzia il pensiero, che diventa reale e ben tangibile. Da qui la mia vicinanza alla corrente cubista di Lagèr, che, attraverso gli insegnamenti freudiani, sviluppa questi concetti, trasferendoli nelle sue creazioni e giocando con la psicoanalisi, per traportarli in ambito figurativo, scavando nella sfera interiore e inserendo la visione onirica. Infatti, in tutto ciò, che rappresenta la vita umana, c'è sempre una componente di sogno, che appartiene al dna ed è insita nella razza umana.
Quanto e' importante l'uso dei colori nella sua tecnica di lavorazione?
L.R. I colori rivestono un'importanza prioritaria nella mia produzione, soprattutto quelli tipici della tradizione vietrese, come il rosso, il blu, il verde ramino, che simboleggiano la passione per l'arte e l'amore per la natura. Tutte le tonalità cromatiche hanno un ruolo di terapia del benessere, mentale e spirituale e stimolano energia vitale e positività. Le mie opere sono un inno alla cromoterapia e alla gioia di vivere e penso che, come il poeta, con i suoi versi arriva al cuore e all'anima, così il pittore e l'artista in genere, li penetra attraverso il colore.
Maestro Ronca lei e' anche tra i soci fondatori dell'associazione "Caffe' dell'Artista" di Salerno.
L.R. L'associazione culturale "Caffè dell'artista" fondata insieme ad altri appassionati d'arte e di cultura, nel 1996 e tenuta a battesimo da Liliana de Curtis, figlia del celebre Totò, al quale è stato intitolato un prestigioso concorso. Il "Caffè dell'artista" ha lo scopo di trasmettere l'arte e la cultura, favorendo lo scambio di esperienze, di conoscenze e di ricerche, a cui tutti possono fare riferimento, come valori essenziali dell'uomo. Abbiamo organizzato importanti eventi e manifestazioni, con illustri ospiti e abbiamo tra i soci onorari anche personalità di spicco, a livello internazionale, che seguono e supportano le nostre iniziative, con grande interesse e partecipazione.