Dario Fo nasce a Sangiano, un paesino nei pressi del Lago Maggiore, in provincia di Varese.
Nel 1940 frequenta l’Accademia di Brera a Milano, dove si trasferisce. Dopo la guerra si iscrive al Corso di Laurea in Architettura del Politecnico del capoluogo lombardo. Studi che abbandona dopo la Liberazione, a pochi esami dalla laurea.
Nel 1950 conosce l’attore e regista Franco Parenti che gli propone di entrare a far parte della sua Compagnia Teatrale. In questo contesto incontra Franca Rame, la sua compagna di vita. Si sposano nel 1953. Tre anni dopo nasce la Compagnia Fo-Rame di cui Dario è autore, attore, regista, scenografo e costumista. Franca è, sin dai primi anni del loro sodalizio affettivo e professionale, non solo l’interprete principale dei testi di Fo, ma anche la sua più stretta collaboratrice sia sul piano imprenditoriale e organizzativo, sia su quello intellettuale e culturale.
È il 1962 l’anno in cui la coppia conduce Canzonissima, la trasmissione più importante della televisione italiana degli anni Sessanta. Gli sketch di Fo diventano un caso nazionale. Per la prima volta in televisione si parla di ‘morti bianche’, di ‘serrata’, di ‘sciopero’, di ‘mafia’. La direzione della RAI, sotto la pressione delle frange politiche più conservatrici, decide di non mandare in onda né le canzoni né i monologhi e le gag che alludono a fatti di cronaca reali o a strategie politiche concrete. Dario Fo e Franca Rame si oppongono alla censura, rifiutano i tagli e abbandonano il programma. Per sedici anni i loro nomi scompaiono dalla televisione italiana, sebbene i loro spettacoli teatrali continuino a riscuotere grande successo di critica e di pubblico.
Nel 1968 Dario e Franca sciolgono definitivamente la loro compagnia: un gesto simbolico di protesta e di rinuncia a entrare a far parte del circuito dei teatri ‘ufficiali’. Fondano l’Associazione Nuova Scena che gira l’Italia recitando in locali alternativi al teatro: luogo istituzionalmente e tradizionalmente associato alla recitazione. Scelgono le Case del Popolo, i palazzetti dello sport, i cinema, i bocciodromi e le piazze come scenografie delle loro performance artistiche.
Nel 1969 lo spettacolo teatrale Mistero buffo rende Dario Fo famoso nel mondo, con decine di decine di repliche. La pièce viene tradotta in parecchie lingue ed è rappresentata da centinaia di compagnie in tutto il mondo. La coppia Rame-Fo negli anni tiene numerosi corsi di teatro alla Libera Università di Alcatraz di Gubbio nei pressi di Perugia. Corsi sempre ad altissima frequenza e partecipazione.
Nel 1992 l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano lo nomina Socio Onorario. Due anni dopo, il 17 luglio del 1995, Dario Fo, a causa di una grave malattia, perde gran parte della vista e si riducono provvisoriamente le sue capacità mnemoniche. Malgrado ciò continua a coltivare la sua passione per la pittura, che ha sempre esercitato parallelamente all’attività teatrale. Dipinge per molte ore al giorno e continua a interessarsi con curiosità alla cultura, alla cronaca e alla politica. Le sue problematiche agli occhi non arrestano la sua sete di conoscenza. Così si fa leggere giornali e libri per continuare a capire e a carpire ciò che accade nel mondo, nell’arte e nella cultura. Seguita, dunque, a studiare e a scrivere, con dedizione e disciplina. Appena un anno dopo la malattia torna a recitare.
Il 9 ottobre del 1997 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura.
Il 7 aprile 1998 il Ministero della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese gli conferisce la nomina di Commandeur des Arts et des Lettres.
Nel marzo 2012 Dario Fo inaugura a Milano, a Palazzo Reale, la mostra Lazzi sberleffi dipinti con oltre quattrocento opere tra dipinti e disegni, costumi teatrali, maschere e marionette, filmati e fotografie. L’esposizione viene replicata a Udine, presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini.
In occasione e in contemporanea della grande mostra di Pablo Picasso, inaugurata nel settembre dello stesso anno a Palazzo Reale, mette in scena al Teatro Dal Verme Picasso desnudo. Fo ripercorre le principali tappe del lavoro dell’artista spagnolo, attraverso la proiezione di una serie di opere di Picasso, sia rivisitandole pittoricamente e artisticamente, sia commentandole con sottile e acuta vena ironica, sempre densa di ammirazione per l’autore iberico.
Nel 2013 alla Die Galerie di Francoforte inaugura una nuova mostra di dipinti.
Attualmente continua a studiare, a scrivere e a dipingere. Pratiche che continua a esercitare quotidianamente insieme alla passione per la storia dell’arte, da quella primitiva a quella moderna e contemporanea. Spesso rielabora e interpreta in modo originale e personale opere d’arte del passato, rendendo omaggio ai grandi maestri della tradizione artistica.